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novella xxvii 369

don Diego andava al castello de la donna ed ivi tre e quattro ore se ne stava a diporto e spesso vi cenava e poi a casa riveniva, di maniera che ciascuno s’avide di questo lor amore. I dui amanti altro non desideravano che congiungersi con nodo maritale insieme, ma Ginevra la bionda non ardiva a la madre manifestar il suo disio ed altresì il cavaliero nulla a la madre diceva. E parendo anco a le madri loro che tutti dui fossero assai giovinetti e che tempo ci sarebbe da vantaggio a marcargli insieme, se ne passavano senza dir altro, avendo piacere di questa pratica. Mentre che le cose erano in questi termini, occorse che una giovane assai bella e figliuola d’un gentiluomo del paese, che molto spesso in casa di Ginevra la bionda si trovava, s’innamorò fieramente di don Diego e quanto piú poteva s’ingegnava di far che egli l’amasse. Ma il cavaliero, che tutto il suo core aveva in Ginevra la bionda, non metteva mente a cosa che quella si facesse. Venne a le mani di questa giovane un perfettissimo sparviero, e sapendo ella quanto don Diego d’augelli di rapina si dilettasse, glielo mandò a donare. Il cavaliero piú oltra non pensando l’accettò, e donato un paio di calze al portatore, mandò mille grazie a la giovane offerendosi ai suoi servigi. E alora essendo il tempo d’augellare ai pernicioni e provato l’augello esser dei megliori che si trovassero, non è da domandare se lo teneva caro. Egli aveva mandato due volte a donar dei pernicioni a Ginevra la bionda, ed essendo anco ito a vederla aveva portato lo sparviero in pugno. E ragionando de la sua bontá disse che lo teneva caro quanto gli occhi suoi. Ciascuno, come s’è detto, s’accorgeva de l’amor di questi dui. E ragionandosi un giorno in casa di Ginevra la bionda a la presenza sua di don Diego ed essendo da tutti lodato per un vertuoso e compito cavaliero, un ser Graziano disse ch’era vero che don Diego era giovine vertuoso, ma che era come l’asino del pentolaio, che dá del capo per ogni porta. Maravigliatasi Ginevra la bionda di questo motto, pregò colui che piú chiaramente parlasse. Egli, che si teneva un gran savio, disse: — Signora, i pentolai che vanno vendendo pentole, scudelle ed altri vasi di terra per le ville su l’asino, si fermano ad ogni uscio. Cosi fa il cavalier don Diego.