e la figliuola non bevessero vino, ina si trovò che anco don
Diego mai non aveva gustato vino, essendo cosí da fanciullo avvezzo, di modo che essi tre bevevano acqua. Ma io, signor mio,
se stato ci fossi, mi sarei accordato con gli altri che tutti bevevano vino. Ché, a dir il parer mio, e’ mi pare che tutti i cibi
del mondo ove non giuoca il vino siano insipidi, e quanto il
vino è megliore certamente saporisce piú le vivande. La gentildonna, che era bella parlatrice, metteva gentilmente il cavaliero
in vari ragionamenti, pregandolo tuttavia che mangiasse;
e d’uno in altro parlare entrandosi, avvenne che ancora Ginevra
la bionda si mise a ragionare di brigata, di modo che al cavaliero pareva esser in paradiso. Né meno il ragionar di lui piaceva a le donne. E cosí ragionando e delicatamente cibandosi
passarono quel tempo de la cena allegramente. Cenato che si
fu, fin che venne l’ora di dormire il cavaliero parlò assai con
la sua innamorata, ma non ardi mai di scoprirle il suo fervente
amore, se non dirle generalmente che l’era servidore e che desiderava che gli comandasse, perciò che stimaria che gli facesse
favor grandissimo. La giovanetta, facendosi di piú di mille colori, ringraziava modestamente il cavaliero de le sue offerte, ed
ancora che le paresse comprender dagli atti e dal parlar di lui
che egli non mezzanamente l’amasse, nondimeno ella mostrò
non volersene accorgere per meglio ne l’avvenire spiar l’animo
di quello. Venuta l’ora del dormire, dandosi com’è costume
la buona notte, ciascuno s’andò a corcare. Ma qual fosse il sonno
dei dui novelli amanti, chi in simil laberinto s’è trovato il può
di leggero conietturare. Eglino mai non dormirono e tutta la
notte consumarono in pensieri, ora temendo, ora sperando, ora
se stessi riprendendo ed ora animandosi a seguir l’impresa.
A Ginevra la bionda pareva pure aver veduto non so che nel cavaliere, che indicio le facesse e le desse arra ch’egli l’amava
e che se ella in lui metteva il suo amore che indarno non amarebbe,
e con questo a le giá cominciate fiamme amorose dava
aita e fomento. Don Diego, avendo trovata al parer suo la
giovane gentile, discreta, e tanto leggiadra e bella quanto imaginar
si possa, si sentiva in ogni parte ardere ed era sforzato,