la madre amorevolmente raccolto si diede tutto il di andar a la caccia ora di cervi ed ora di porci cingiari, dei quali il paese era pieno. Talvolta ancora entrava dentro la montagna ed ammazzava qualche orso. Avvenne un di che, avendo lasciati i cani dietro alcuni caprioli ed egli seguendo il corso loro, trovò dentro un boschetto molti cervi, dei quali uno saltò fuori e si mise a correr dinanzi al cavaliero. Egli come vide il cervo, lasciata la traccia dei caprioli, deliberò correr dietro a quello, e detto ad alcuni dei suoi che lo seguissero, si diede a sciolta briglia a seguitarlo. Quattro di quelli che seco erano ed avevano assai buone cavalcature, seguitarono il lor padrone. Ma il correr loro durò poco tempo, con ciò sia che il cavaliero era sovra un giannetto grandissimo corridore. Onde lo perdettero di vista, di maniera che don Diego, seguendo il velocissimo corso del cervo, s’allontanò molto dai suoi. Ma non dopo molto avendo già corso buona pezza e sentendo che il cavallo perdeva la lena e il cervo più che prima via se ne volava, si ritrovò mollo di mala voglia. Il cervo si dileguò dinanzi a lui, ed egli non avendo alcuno dei suoi seco, si pose il corno a bocca e cominciò fortemente a suonare per dar segno ai suoi. Ma egli era tanto lungi che dai suoi non poteva esser sentito. Onde, non sentendo che alcuno gli rispondesse, si mise passo passo per ritornar indietro, e tuttavia errava il camino come colui che non era pratico de la contrada. E, secondo che credeva tornar verso casa, andava verso il castello di Ginevra la bionda, la quale insieme con la madre e i lor vassalli era quel di uscita a la caccia di lepri e veniva verso il cavaliero, il quale sentendo il grido che la compagnia di Ginevra la bionda faceva, verso il romore s’inviò e quanto più innanzi andava più il sentiva. Ma, non gli parendo che fossero i suoi, non sapeva che si fare. Era già su la sera e il sole calando faceva l’ombre maggiori. Il perché don Diego, sentendo che il cavallo a pena si poteva muovere, per non restar in campagna solo, a la meglio che egli puoté si mise dietro al romore che udiva. Essendo un poco andato, vide un bellissimo castello che non era lontano un miglio italiano e quivi presso scorse una compagnia di donne e d’uomini che in quel punto