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350 parte prima

a capo di questo suo amore. Stavasi adunque mutolo, tutto in viso cangiato, e invece di rispondere fieramente sospirava. Ella, che i pensieri de l’amante indovinò e non le spiacque conoscere a questo segno che era ferventemente da lui amata, per non tenerlo più in dispiacere né con l'animo sospeso in questo modo gli disse: — Antonio, sta di buona voglia e non ti sgomentare, ché, se tu vorrai, io ho deliberato che tu per ogni modo sia mio marito. — A questa voce l’amante rivenne da morte a vita, e con molte parole accomodate lodata l'openion de la duchessa, non per marito, ma per fedelissimo ed umil servidore s’offerse. Assicurati l’uno de l’altro, parlarono assai lungamente, e fatti molti discorsi, diedero ordine d’esser insieme con quel meglior e più segreto modo che si potesse. Aveva la duchessa una figliuola di colei che l’aveva fin da la culla nodrita, la quale ella già aveva dei suoi pensieri fatta consapevole. Onde la chiamò, e non v’essendo altri che lor tre volle a la presenza de la sua cameriera esser dal Bologna per moglie sposata. Il matrimonio loro stette molti anni segreto, nei quali quasi ogni notte insieme dormivano. E durando questa pratica con grandissimo piacer de le parti, la duchessa restò gravida e al tempo partorì un figliuol maschio, e si bene si seppe governare che nessuno de la corte se n’accorse. Il Bologna fece il bambino con buona cura nodrire e al battesimo lo nomò Federico. Dopo questo, continuando la pratica loro amorosa, ella restò gravida la seconda volta e partorì una bellissima fìgliuolina. A questo secondo parto non si seppero si celatamente far le cose che appo molti non fosse noto la duchessa esser stata gravida ed aver partorito. E mormorandosi di questa cosa variamente, il fatto pervenne a l’orecchie dei dui fratelli, cioè del cardinale di Ragona e d’un altro, i quali, avendo inteso la sorella aver partorito, ma non sapendo chi fosse il padre, deliberarono non portar questa vergogna sugli occhi, e con gran diligenza cominciarono con molti mezzi a spiar ogn’atto ed ogni movimento che la duchessa faceva. Essendo ne la corte questo bisbiglio e tutto il di venendo genti dei fratelli de la duchessa che ad altro non attendevano che a spiar questo fatto, dubitando il Bologna che talvolta la cameriera