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novella xxv 341

mai non volle cangiar openione, anzi come forsennata gridava tuttavia che se egli non faceva ciò che comandato gli aveva, che al re il tutto direbbe. E con questa conchiusione lasciò il figliuolo fieramente smarrito e pensoso. Egli è per certo pure una gran cosa quando una donna si mette una frenesia nel capo e che delibera di voler le cose a suo modo o siano ben fatte o male. E per il più de le volte sono più ostinate in una openione trista e falsa come se la ficcano in capo, che non sono ferme nel ben operare. Ma io mi voglio raffrenare, né vo’ che questa vecchia ribambita mi faccia dir mal de le donne, ancor che ella meriti tutti i biasimi che si possano dare a una malvagia e rea femina, volendo ad ogni modo por se stessa ed il figliuolo proprio a rischio di morte. Ora, quando il giovine vide pure che la madre s'era ostinata e voleva per ogni via che egli recasse il corpo del fratello a casa e che a volerle contradire era lavar un maton non cotto, si mise a pensare e ripensare che mezzi userebbe a dar effetto al disordinato appetito de la ribambita madre. E poi che assai ed assai ebbe farneticato, di mille mezzi che chimerizzato aveva deliberò provarne uno, che a lui parve il più facile a fare e men periglioso a conseguir l’intento suo. Aveva egli in casa dui asini che per bisogni di quella teneva. Onde, avendo alloppiato quattro utri d’ottimo e soavissimo vino, di quello gli asini caricò. Venuta poi la notte andò non molto lontano dal luogo ove il fratello stava appiccato. Ed essendo circa la mezza notte, fingendo venir di lontano se ne tornò per la strada che dritto a le forche il conduceva. Ove essendo già vicino, disgruppate alcune funi che gli utri legavano cominciò a gridare e domandar ad alta voce aita. I guardiani del corpo tutti vi corsero, e veggendo che gli utri erano per andar per terra, tutti vi misero le mani e sostenendoli furono cagione che il giovane, che si mostrava grandemente di mala voglia, come credendo che il vino si devesse versar fuori e perdersi, di nuovo racconciò gli utri su gli asini; e ringraziando coloro che aiutato l’avevano disse loro: — Buon soldati, io vi sono molto tenuto, ché se qui non eravate, per lo capo del dio Anubi, io perdeva questo mio vino, che sarebbe stato a me grandissimo danno, perché io con questo traffico che faccio