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334 | parte prima |
cose furono dette, secondo il parer di ciascuno. Non v’essendo poi chi la lite terminasse, messer Costantino, imposto ai litiganti silenzio, narrò una piacevol novella circa la materia dei furti, la quale parendomi bella fu da me scritta e posta nel numero de le mie novelle. Ora, rivolgendo questi di le scritture de le mie novelle, questa mi venne a le mani e mi parve di quella farvene un dono e porla sotto l’ombra del vostro nobilissimo e dotto nome. Voi, quando talora sarete stracco dagli studi vostri gravissimi e dal continovo comporre che fate, potrete, leggendo questa novelletta, dar un poco di riposo agli spiriti vostri, che da l’assidue contemplazioni di cose dottissime non può essere che non bramino alquanto di remissione. E ben che voi siate tra i dotti nobilissimo e tra i nobilissimi dottissimo, non vi sdegnarete perciò questo mio picciolo dono accettare, essendo a tutta Italia manifesto che, con l'antichissima nobiltà del sangue, insieme con le buone lettere avete il raro tesoro de l’umanità e cortesia, che in voi risplendono come finissimo rubino orientale legato in biondo e ben brunito oro. State sano.
NOVELLA XXV
Mirabile astuzia usata da un ladro rubando ed ingannando il re de l’ Egitto.
Noi stiamo qui a litigare e beccarci il cervello volendo sapere se quelle leggi che Licurgo diede agli spartani sono buone o triste, e penso se il mio onorato precettore messer Giason Maino fosse qui che averebbe assai che fare a por fine a cotanta lite quanta voi avete mossa. Io non vo' già dire che la investigazione de la verità non sia cosa lodevolissima, anzi l'affermo e lodo; ma ben vo' dire che tutti gli atti umani deveno essere fatti a luogo e tempo, volendosi servar il decoro de le cose e dar le parti sue a l'animo e le sue al corpo. Noi siamo partiti da Deciana e venuti qui non per disputare ed astrologare o far lite, ma per ricrearci, darci piacere e star con gioia ed allegrezza. Se io volessi starmi a lambicare il cervello, io me ne sarei restato a Vercelli con i miei clienti e non sarei venuto a Deciana e meno qui.