di razzi alessandrini e tapeti onoratamente apparata. Come furono tutti in sala, eccoti che d’una camera uscirono molte gentildonne tra le quali era Fenicia con Belfiore, e proprio pareva Fenicia la luna quando nel ciel sereno piú splende tra le stelle. I dui signori con gli altri gentiluomini le raccolsero con riverente accoglienza come sempre ogni gentiluomo deve con le donne fare. Messer Lionato alora, preso per mano il signor Timbreo ed a Fenicia accostatosi, la quale Lucilla sempre si era chiamata dapoi che in villa fu condotta: — Ecco, signor cavaliero, — disse — la signora Lucilla, la quale io vi ho scielta per darvi per moglie quando vi piaccia. E se al mio parer vi atterrete ella sará vostra sposa. Nondimeno voi séte in vostra libertá, di pigliarla o lasciarla. — Il signor Timbreo, veduta la giovane che nel vero era bellissima, ed essendogli su la prima vista meravigliosamente piacciuta, avendo giá deliberato di sodisfare a messer Lionato, stato un poco sovra di sé, cosí disse: — Signor padre, non questa che ora mi presentate, che mi pare una real giovane, accetto, ma ogn’altra che da voi mi fosse stata mostrata averei io accettato. Ed a ciò che veggiate quanto son desideroso di sodisfarvi e conosciate che la promessa che io vi feci non è vana, questa e non altra piglio io per mia legitima sposa, essendo però il suo voler al mio conforme. — A queste parole rispose la giovane e disse: — Signor cavaliero, io sono qui presta a far tutto quello che da messer Lionato mi sará detto. — Ed io, — soggiunse messer Lionato — bella giovane, vi essorto a pigliar il signor Timbreo per marito. — Onde, per non dar piú indugio a la cosa, fu fatto cenno a un dottore che ivi era che dicesse le consuete parole secondo l’uso de la santa Chiesa. Il che saggiamente messer lo dottore facendo, il signor Timbreo per parole di presente sposò la sua Fenicia, credendo una Lucilla sposare. Esso signor Timbreo, come prima vide la giovane uscir di camera, cosí intorno al core senti un certo non so che parendogli nel viso di quella scernere alcune fattezze de la sua Fenicia, e non si poteva saziar di mirarla, di modo che l’amore che a Fenicia aveva portato senti tutto a questa nuova giovane voltarsi. Fatto questo sponsalizio, si