appresso aveva non era Ferrante, ma Bernardino, si teneva per
disfatta e la piú dolente femina che mai fosse, e maladiva quella
strega de la Menica, perciò che se ella non fosse stata in camera
ella averebbe dato a l’arme e gridato, a ciò che la madonna
avesse potuto conoscere che ella di cotal inganno non ci aveva
una colpa al mondo. Doleva a madonna Lucrezia grandemente
a quel modo esser beffata, ma d’invidia e di gelosia ardendo,
non poteva sofferire che la ribalda de la fante il suo caro Bernardino si godesse e tutta notte ne le braccia tenesse. E questo
verme era quello che piú d’ogn’altra cosa il core le rodeva.
Ma lasciamo che queste donne se ne stiano un poco parte in
pena e parte in gioia, perché esser non può che negli abbracciamenti ed amorosi baci non sentissero alcun poco di piacere.
Bernardino, non molto dopo i fratelli, uscí con Ferrante di casa
e ne l’orto entrò, ove stette buona pezza scordatosi che la Pasqua
detto gli avesse che per lui non poteva venire. Era giá passato
gran pezzo di notte e molte fiate Bernardino s’era adirato contra
la Pasqua, ed il medesimo faceva Ferrante. Sovvenuto poi a
Bernardino de le parole de la Pasqua, le disse a Ferrante, e deliberarono andar a vedere se la camera de le donne era aperta,
e trovatola fermata pensarono che alcun accidente fosse sopravenuto. Onde tornarono indietro e passando per il giardino
ebbero veduto i panni dei fratelli e la scala. Alora disse Bernardino: — Ecco leali femine, fidati di loro. Io amavo piú costei
che la vita mia, e per amor di quella mi sono astenuto a Vinegia
e qui da mille trastulli amorosi che mi averei potuto prendere.
Or sia con Dio. Non sará per l’avvenire piú femina che m’inganni,
perché di loro con il pegno in mano non mi fiderei mai piú. —
Se Bernardino si lamentava e diceva mal de le donne, io vi
so dire che Ferrante non si teneva la lingua fra i denti, e diceva
mal e peggio, essortando il padrone a darsi buon tempo e vita
chiara con quante donne gli venivano a le mani. — Che credete
voi, — diceva egli — che questa sia la prima che queste feminaccie
ci hanno fatta? Egli non è la prima e meno sará l’ultima,
perché vogliono tanti uomini quanti ne ponno avere, e mai non
sono né sazie né stracche. — Ed essendo tutti dui di fellone