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novella xvi 199

con le sue acque cinge, tutto in cristallina pietra era converso. Il piacevolissimo ed onorato Mincio, che per i nostri lieti campi discorrendo suole agli abitanti graziosissima vista porgere, in durissimo ghiaccio congelato, pareva che tutto di puro vetro fosse divenuto. Ma che diremo del nominatissimo re dei fiumi? Il superbissimo Po, affrenando il suo rapidissimo corso e tutto di marmo fatto, non solamente aveva l’acque condensate con la virtú restringente del freddo, ma in molti luoghi del suo largo letto faceva sicurissimo ponte a chi trapassarlo il voleva. Di che, eccellentissima madonna, voi ne potete far amplissima fede, perciò che a Borgoforte su le sue congelate acque discendeste ed a piede a l’altra ripa il passaste, facendovi compagnia molti dei nostri gentiluomini e la piú parte di queste belle damigelle che qui sono. Era per questo a tutte le navi interdetto il poter navigare, né per il Po né per il lago, e meno per il Mincio, di modo che i nostri mantovani che hanno le possessioni loro di lá dal Po, non si potevano de le vettovaglie e de le robe dei loro poderi prevalere. Sapete poi come i veneziani con l’aita dei francesi avevano assediata Verona, a la cui diffesa era da Massimigliano Cesare, sotto il cui imperio i veronesi dimoravano, stato messo il valoroso e nobilissimo signor Marco Antonio Colonna, uomo per le vertú sue e per la prodezza ne la milizia molto stimato e famoso. Ora, tanto che durò l’assedio, che alcuni mesi durò, i soldati francesi e i veneziani molte de le nostre ville saccheggiarono ed anco alcune ne arsero, e tutto il dí quanto in campagna trovavano che fosse per il viver degli uomini o dei cavalli rubavano e portavano al campo. Non si potendo adunque prevaler de le robe di lá dal Po, e l’altra parte dei nostri campi verso Verona essendo d’ogni cosa spogliata, nacque in Mantova una carestia grandissima, e quello di che piú bisogno si aveva era il viver de le bestie, perciò che per danari non si trovava né fieno né paglia né biada da cavalli. Ora essendo la cittá nostra in questi termini, avvenne che uno dei nostri gentiluomini, giovine di buone lettere e dei beni de la fortuna onestamente dotato, che aveva le sue possessioni di lá dal Po, si trovava aver tre cavalcature in stalla,