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198 parte prima

dir parola, ché io non farò cosa di che mi parli, ma farò ben quanto il signor Francesco ti scrive. — Poi soggionse come egli si mette in ordine per andar a la corte del re cristianissimo, e passerá per Milano ove tutto ciò che bramate averete. E forse che di compagnia verremo. Restami a la terza parte de la lettera vostra rispondere, ove voi mi pregate ch’io voglia farvi copia d’alcune mie novelle. Io era d’animo d’aspettar fin che io venissi a Milano, ma sovvenutomi poter al presente sodisfarvi, ve ne mando una avvenuta non è molto in Mantova, che io questi di scrissi, essendo stata recitata a Diporto a la presenza di madonna Isabella da Este marchesana di Mantova da messer Alessandro Orologio, segretario dell’illustrissimo e reverendissimo signor Gismondo Gonzaga Cardinal di Mantova. Questa adunque vi mando e voglio che vostra sia in testimonio de l’amor nostro. A Milano poi ve ne mostrerò molte altre, da me a diversi amici e signori miei donate, per non aver io altro con cui possa mostrarmivi grato. State sano.

NOVELLA XVI

Nuovo accidente avvenuto è cagione che uno gode una donna non vi pensando piú.

La cosa di cui il valoroso messer Lodovico Guerrero da Fermo, poco è, ha parlato m’ha fatto sovvenire, madonna eccellentissima, d’una novella che nel verno passato in questa cittá di Mantova avvenne. E poi che da lei sono astretto a novellare, ancor che mia professione non sia, io pure per ubidire dirò quanto mi occorre. Sí come tutti noi che qui siamo abbiamo veduto e sentito, fece questa vernata un freddo tanto grande ed eccessivo che io per me non mi ricordo averne maggior sentito giá mai. Ed ancora che per tutta Lombardia le nevi fossero in grandissima abondanza e i freddi di strana maniera facessero tremar ciascuno, in Mantova nondimeno, che a freddissimi venti è sottoposta, fu il freddo sì intenso e le nevi in terra tanto durarono, che qualunque persona v’era restava stupidissima. Il nostro limpidissimo lago, che la cittá abbraccia e