si guardavano in cagnesco. Menati adunque via, prima diedero del capo ne la prigione, che eglino de la loro prigionia la cagion sapessero giá mai. Poi intendendo che per micidiali di Aloise Foscari e come ladri l’un de l’altro erano incarcerati, quantunque né micidiali né ladroni fossero, ebbero nondimeno passione grandissima, conoscendo che tutta Vinegia saperebbe che eglino, la cui capitale inimicizia era assai palese, di quello erano divenuti compagni che compagnia a modo veruno non deverebbe avere. E ben che di parlar insieme non sostenessero, come quelli che mortalmente s’odiavano, nondimeno alora in un medesimo pensiero avevano tutti dui la mente fitta. A la fine pieni d’amarissimo sdegno contra le mogli, essendo il luogo buio, ove non poteva luce del sole entrare, che gran parte de la vergogna toglieva loro, vennero non so come a ragionamento insieme, e datasi con orrendi sagramenti la fede di manifestarsi il vero, come fossero stati l’uno in camera de l’altro presi, ciascuno liberamente disse la via che tenuta aveva in divenire de la moglie del compagno possessore; e circa a questo minutamente il tutto si manifestarono. Tenendo adunque le donne loro per due de le piú disoneste putte che in Vinegia fossero, in dispregio di quelle dimenticata la vecchia e fiera nemicizia, si rapacificarono insieme e divennero amici, e parendo loro di non dever mai piú poter sofferire la vista degli uomini ed andare a scoperta fronte per Vinegia, si ritrovavano tanto e tanto di mala voglia, che la morte sarebbe lor piú de la vita stata cara assai. E insomma non avendo argomento alcuno che ai dispiaceri loro desse sostenimento o conforto, né sovra ciò sapendo pigliar compenso alcuno, caduti in estrema disperazione, s’imaginarono d’aver trovata la via d’uscir a un tratto d’affanni, di vergogna e de la vita. Conchiusero adunque, con certa favola che ordirono, di farsi autori de la morte di Aloise Foscari. E dopo vari ragionamenti fermatisi in cosí rio e fiero proponimento, e piú d’ora in ora approvandolo, niente altro aspettavano che d’esser da la giustizia essaminati. Era, come giá vi dissi, il Foscaro stato riposto in una chiesa per morto ed al capellano di quella strettamente raccomandato. Messer lo prete avendolo