con lei, e seco altra giacitura facendo che il marito non aveva mai fatto, la contentò mirabilmente e corse in tre ore cinque poste senza mutar cavallo. Ora la bisogna andò cosí che, trovando il lombardo il terreno morbido e grasso e la donna un lavoratore che sempre era piú fresco e gagliardo, s’accordarono insieme piú che volentieri di tener lavorata la possessione, e cosí insieme si dimesticarono che anco talora da mezzodí egli andava a far una e due vangate, e durarono molti mesi. Ma essendo insieme una volta e ruzzando a la scalpestrata il lombardo con la donna, furono da uno di casa sentiti, il quale sospettando di ciò che era si mise in aguato e vide uscir il giovine di camera. Il perché, non lasciando la padrona di vista, s’accorse che ordinariamente la matina, come monsignor usciva di casa, che l’amico v’entrava. Onde avvertitone un altro che di cancegliero serviva il marito, una matina che il lombardo era in camera andò e il tutto al padrone scoperse, avendo lasciato il cancegliero a la guardia. Venuto monsignor a casa, fece fermar la porta e volle che li dui stessero di sotto armati con alabarde, a fine che se il giovine gli scappava da le mani che essi lo ammazzassero. Dapoi messa giú la toga, prese una spada e andò a la camera e bussò, chiamando la donna, la quale, trovandosi com’era, si tenne morta. Nondimeno aperse l’uscio, il quale subito il marito chiuse. Era il lombardo senz’arme e giá s’aveva messo le calze ed il giubbone, quando monsignor gli disse: — Io non so chi tu sia, ma se tu non vuoi morire, piglia le tue vesti e subito salta giú da questa finestra. — Parve questo un pan unto al giovine, e preso il saio e la cappa saltò giú in un cortile d’un vicino, ed ebbe cosí la fortuna favorevole che da nessuno fu veduto. Serrò poi la finestra messer lo dottore e chiamò su i dui spioni, avendo fatto rientrar la donna nel letto. Come quelli furono in camera disse loro: — Ove è colui che voi detto mi avete giacersi con mia moglie? Poltronieri e gaglioffi che voi sète a voler infamar una donna da bene. Voi eravate certamente imbriachi, villani che sète. Andate, ché per questa volta io ve la perdono, ma per l’avvenire aprite ben gli occhi. — Coloro andarono giú che