motteggiò e scherzò con lui assai domesticamente, avendo di giá
mezzo tra sé deliberato di prendersi Lattanzio per amante, ma voleva prima praticarlo e conoscer, se poteva, di che natura e costumi egli era. Lattanzio, parendogli aver trovata la donna molto
domestica e piacevole, dopo averla infinitamente supplicata che di
lui avesse pietá e gli comandasse, ché lo trovarebbe prontissimo
ad ogni suo servigio, se le raccomandò umilmente e si partí.
La donna, come egli si fu partito, se n’andò in camera, e pensando
a l’amore di messer Lattanzio e a le affettuose preghiere che
egli fatte le aveva, cominciò alquanto piú del solito de l’amor
di lui ad infiammarsi. Era il marito de la donna molto fastidioso in casa, e quantunque lasciasse che ella andasse ove si
volesse e che pomposamente vestisse, nondimeno spesso le diceva
villania. Oltr’a questo, egli era forte innamorato, ne la contrada
di san Rafaele, per riscontro a la chiesa maggiore, d’una bella
giovane, che teneva cuffie, balzi, cordelle, gorgiere ed altri ornamenti da donna da vendere. Il che la donna aveva inteso da
una sua commare. Per il che divenutane fieramente sdegnata,
deliberava render il contracambio al suo marito. Onde, parendole che Lattanzio fosse a proposito, gli faceva di giorno in giorno
meglior viso. Di che l’amante si teneva per sodisfatto assai. La
commare, che de l’amore del marito aveva avvertita la donna,
era d’albergo assai vicina a quella e non aveva in casa altra
famiglia che un picciolo figliuolo di dui anni ed una fanticella.
Perseverando adunque Lattanzio in vagheggiar Caterina ed avendole piú volte sopra le feste parlato, ella un dí che il marito
era a desinare altrove, fece chiamar la sua commare e volle
che seco desinasse come molte fiate era solita di fare. Poi che
si fu desinato e che le maschere cominciarono per la contrada
a passare, Caterina con la compagna si mise a una finestra
a ragionare. Non erano dimorate quivi molto, che passarono
molte maschere, con una de le quali ragionando passò Lattanzio
suso una mula, ma senza maschera, il quale veggendo la sua
donna a la finestra le fece onestamente con la berretta in mano riverenza. Come egli fu passato, cosí subito disse Caterina: — Commare, conoscete voi quel giovine che passa parlando con quella