gli disse: — Messer Porcellio, io verrò domane a visitarvi, e se altro vi ricordarete io vi udirò e ordinerassi poi che venga il sacerdote vostro parrocchiano a darvi il santo sacramento de l’Eucarestia, a ciò che prendendo il salutifero viatico state in ordine per far quanto piacerá al nostro redentore messer Giesu Cristo, in mano del quale sta la vita e la morte nostra. — Fate voi — rispose il Porcellio, — ché io tanto farò quanto mi comandarete. — Il buon padre col segno de la santa croce lo benedí e partissi di camera. Come la moglie il vide uscito di camera, cosí fattosegli incontro lo interrogò se il marito era deliberato di piú non peccare contra natura. A cui il santo frate umanamente rispose: — Madonna, voi devete pensare che quando noi udiamo la confessione di chi si sia, o sano od infermo, che noi facciamo tutto il debito nostro, e non appartiene a nessuno a voler intendere ciò che il confitente dica. A noi poi, che siamo dai nostri superiori deputati a udire le confessioni, non sta bene a far motto in qualunque modo si voglia di cosa alcuna che detta ci sia, anzi, se noi rivelassimo la confessione, saremmo degni d’esser morti. Ma tanto vi vo’ e posso ben ora dire, che voi séte in grandissimo errore de la openione sí strana che di vostro marito avete. Egli, sia lodato Iddio, non ha punto quel sozzo vizio che voi mi diceste, anzi n’è molto lontano. — La buona femina alora, che sapeva come il fatto stava, piangendo teneramente disse: — Padre mio caro, io non son punto errata né m’inganno, ma il misero di mio marito è quello che inganna se stesso, e si vergogna dire questo enorme peccato. Credetelo a me che io lo so, che egli vi è piú avviluppato dentro che non è il pulcino ne la stoppa. Tornate, padre, di grazia, a riparlargli e non guardate a lui, ché io v’assicuro che egli vi ha detto la bugia. — Bene, madonna, — disse il buon frate — io ci ritornerò domatina per farlo communicare, e se cosí sará farò quanto a me conviene. — E cosí, presa da la donna licenza, se ne ritornò a le Grazie. La seguente matina il frate andò a l’infermo e dopo le salutazioni gli disse: — Figliuol mio, io sono ritornato a ciò che questa matina tu riceva il nostro salvatore, come deve far ogni fedel cristiano. Ed a riceverlo, quanto