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PARTE SECONDA

viene a Verona venirsene domesticamente a smontar in casa nostra, ove tanto v’alberga con i suoi che vengono seco quanto gli piace dimorar ne la cittá, e con noi diportarsi nel luoghi nostri di Valle Policella e di Pantena, come noi volgarmente diciamo, ove ai nostri poderi gli doniamo quegli onesti piaceri che la stagion comporta ed il luogo ci può dare. Vi venne egli una volta tra l’altre e seco vi era quell’altro dottissimo giovine — giovine, dico, a par del signor Pietro — messer Andrea Navagero. Fu quando a casa nostra in Verona vennero, del mese di gennaro ed arrivarono la sera a le ventiquattro ore. Miei fratelli ed io secondo il costume nostro facemmo lor quelle grate accoglienze che per noi si seppero le maggiori. Invitammo subito alcuni gentiluomini a venirgli a tener compagnia, tra i quali venne messer Girolamo Fracastore nostro e dei dui ospiti amicissimo. Vedetelo lá, il Fracastore, dico, che ora tutto solo se ne sta a contemplar le limpide e cristalline acque di questi fonti e forse compone alcuna bella cosa degna del suo sublime ingegno. Messer Gian Battista mio fratello, di sempre acerba ed onorata memoria, mi disse ciò che intendeva fare per ricreazion de la compagnia, a cui io risposi che mi rimetteva a lui. Si diede ordine che la cena fosse onorevole. Poi che gli osti nostri si furono a le camere loro cavati gli stivali e le vestimenta da viaggio, se ne vennero in sala ove ardeva un buon fuoco e si misero a sedere. Il Navagero cominciò a parlar col Fracastore, ed alcuni altri ed io ci intertenevamo col signor Bembo di varie cose ragionando. Messer Giulio mio fratello, perché era cagionevole alquanto de la persona, presa licenza se n’andò via. In quello arrivò messer Gian Battista, la cui venuta fu cagione che il Navagero, lasciato il Fracastore, si ritirò a parlar seco. Erano quasi le due ore di notte quando io domandai se volevano cenare. Essi risposero che potevano ancora star ima ora. Ed in questo ecco che si senti picchiar molto forte a la porta, né guari stette che venne di sopra un dei nostri servidori il quale al Bembo disse : — Signore, egli è di sotto un vostro parente che viene per visitarvi, e dice che anch’egli ha nome Pietro Bembo. — Sentendo questo il signor Bembo stette un pochette sovra di sé;