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quando il matino fuori del tuo letto ti levi. Si che beve’ndo quest’acqua lá ne l’apparir de l’alba, poco dopoi ti addormenterai, e a l’ora del levare veggendo i tuoi che tu dormi, ti vorranno svegliare e non potranno. Tu resterai senza polso e fredda come ghiaccio. Chiameransi i medici e i parenti, e insomma tutti ti giudicheranno morta e cosi su la sera ti faranno sepellire e ti metteranno dentro l’arca dei tuoi Capelletti. Quivi a tuo bell’agio riposerai la notte e il di. La notte poi seguente Romeo ed io verremo a levarti fuori, perciò che io del caso per messo a posta avviserò Romeo. E cosi egli con segreta maniera ti merrá a Mantova ed ivi celatamente ti terrá fin che questa benedetta pace tra i suoi e i tuoi si faccia, ché a me dá l’animo agevolmente di farla. Se questa via non prendi, io non so con che altro poterti dar soccorso. Ma vedi : come t’ ho detto, egli ti convien esser segreta e ritener questa cosa in te, altrimenti guastaresti i fatti tuoi e i miei. — Giulietta che dentro una fornace ardente per trovar Romeo andata saria non che in una sepoltura, diede intiera credenza a le parole del frate e senza altrimenti pensarvi vi s’accordò e gli disse : — Padre, io farò il- tutto che voi mi dite, e cosi ne le mani vostre mi rimetto. Ch’ io dica questa cosa a persona non dubitate, ché io sarò segretissima. — Corse subito il frate a la camera ed a la giovane recò tanta polvere quanta capirebbe in un cucchiaio, involta in un poco di carta. Presa Giulietta la polvere, la mise in una sua borsa e molto ringraziò fra Lorenzo. Egli che assai difficilmente poteva credere ■ch’una fanciulla fosse si sicura e tanto audace che in un avello tra’ morti si lasciasse chiudere, le disse : — Dimmi, figliuola, non averai tu paura di tuo cugino Tebaldo, che è cosi poco tempo che fu ucciso e ne l’arca ove posta sarai giace e deve fieramente putire ? — Padre mio — rispose l’animosa giovane, — di questo non vi caglia, ché se per passar per mezzo le penaci pene de l’ inferno io credessi trovar Romeo, io nulla temerei quel fuoco eternale. — Or sia col nome del nostro signor Iddio — disse il frate. Tornò Giulietta a la madre tutta lieta e ne l’andar verso la casa le disse : — Madre mia, io vi dico per certo che fra Lorenzo è un santissimo uomo. Egli m’ ha di modo con le sue dolci e sante