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calice. Ma se egli si fosse trovato il giovedí da sera le vivande sopra il capo, non pensate che egli mai avesse invitato persona; onde il suo chierico, la massara e dui altri famigli che teneva facevano vita chiara e si davano il meglior tempo del mondo. Avvenne del mese di novembre che essendo fuor di Milano un giovine nostro gentiluomo con un altro gentiluomo suo amico, ed alloggiando vicini al prete due picciole miglia e quivi diportandosi con la caccia, intesero de l’avarizia del prete e de le grasse provigioni che di continovo in casa teneva, e come tra l’altre cose egli aveva allevato un castrone che era divenuto grassissimo e lo serbava ad ammazzarlo a le feste di natale, a ciò che meglio per i freddi conservar lo potesse. Questo intendendo, il nostro giovine deliberò far rubar il castrone al prete e farlo mangiare in un pasto ai buoni compagni. Fatta questa deliberazione, chiamò dui dei suoi famigli che averebbero fatta la salsa al gran diavolo e diede loro l’ordine di quanto egli voleva che facessero. I dui servidori dissero che farebbero il tutto, dei quali l’uno si chiamava Mangiavillano e l’altro Malvicino e su le guerre erano stati perfetti saccomanni. Poi che i dui famigli ebbero la commissione, cominciarono a divisar tra loro del modo che devevano tenere ad involar il castrone a ciò che la cosa riuscisse senza strepito. Alora disse Malvicino : — Compagno, se noi sappiamo fare, siamo i piú avventurosi uomini del mondo. Io mi ricordo che ieri quando pigliammo la lepre che tante volte ci ha fatto correre, che me n’andai a la cascina di Giacominaccio Oca e vidi sovra una tezza de le noci assai che ancora non le hanno ridutte in casa. Al corpo del pissasangue, io voglio che l’andiamo a beccar su, e faremo una brava agliata, ché il castrone senza agliata non vai un pattacco. — Tu dici il vero, al corpo del vermocan — rispose Mangiavillano. — Facciamo adunque cosi come io ti diviserò. Io su le quattro o tra le quatro e cinque ore di notte me n’anderò a la casa del messere ed entrerò senza difficultá dove egli tiene il castrone, e a la prima gli metterò una musaruola che saperò fare a proposito a ciò che non gridi, e poi me lo metterò in spalla. Tu in quel tempo medesimo anderai a pigliar le noci, ed oltra le noci guarda, se la ti