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scrivere al re per chiarirsi di questo fatto. Il re che fin a quell’ora s’era prudentemente governato e per onor de l’ordine minoritano non aveva voluto far movimento alcuno, fece subito dar de le mani a dosso ai dui piú segreti compagni di fra Francesco, i quali confessarono molte sceleratezze del padre. Onde con questo processo mandò al papa il prete che aveva recata la lastra, e volle anco che fra Francesco gli fusse condotto. Il papa, fatto il tutto con diligenza essaminare e ritrovato che erano tutti adulteri, sacrilegi e proprietari, condannò i dui compagni insieme con fra Francesco a star in prigion perpetua e digiunar tre giorni de la settimana in pane ed acqua. Furono adunque consegnati in mano del lor generale che a Roma era, e posti in carcere purgarono amaramente fin che vissero i lor peccati. Tale fine adunque ebbero le visioni di fra Francesco spagnuolo.