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NOVELLA XL de la musica Giulio meravigliosamente e la sua parte molto sicu ro « a libro » cantava, e sonava altresi d’alcuni stormenti. Per queste cagioni era divenuto tanto domestico di Cinzia che, o vi fosse Camillo o non, se ne stava es so Giulio di giorno e di notte senza rispetto veruno a ragionar con lei , e per rispetto del suo amico Camillo l’amava come propria sorella. La balia veggendo ques ta amo revol domestichezza, deli berò tra se stessa far ogni cosa a fine che Giulio amorosamente prendesse piacer con Ci nzia. Fatta cotesta deliberazione, trovò su l’ora del merigge che Giulio stava ad una finestra vagheggiando p er piacere e da sch erzo una fanciulla che dirimpetto a l’albergo di Cinzia dimorava, ed a lui a vvicinatasi, cosi, ridendo, gli disse : - Deh, Giulio, io non so che dirrni de’ casi t uoi. Tu stai qui a beccarti i getti con questa fanciu lla , che tanto è garzona ch e mai non ne verrai a capo, e tanto meno quanto che suo fratello n’ha es trema cura e con guardia sol en nissi ma la tiene, ed una sua zia mai non l’abbandona di vi sta, come chiaramente veder tu puoi. Quanto sarebbe meglio che tu, lasci ata costei , ti rivolgessi altrove ed amassi chi t’ama e sommamente desidera compiacerti, ogni volta che s’avveggia che tu voglia amare, si co me ella ama te. E chi è costei - rispose Giulio - di cui tu mi parli? chi è ella? - Ella - soggiunse la balia - è Cinzia mia padrona: che as sai piu t’ama che se stessa, ed io te n e posso render verissimo te stimonio , perché ella piu volte s’è scoperta m eco. Ma ella non ardi sce dirloti per téma che tu a Camillo talora non ne facessi motto . Giulio ch e in altra parte aveva fermati i suoi pensieri e che talora per passare il tempo mos t rava esser invaghito di quella garzona, e prima averebbe sofferto di morire che far s! fatto torto al suo C~millo, disse a la balia: - Io non penso che Cinzia abbia in capo simili pensieri di me , sapendo ch’io l’ am o da sorella , e la riverenza ch’ io porto a Camillo non com porterebbe che da me simil impresa si sentisse. Ella può ben ess er sicura ch’ io farei ogni cosa possibile per am or di lei, pure che non v’ intravenisse l’offes a di Camillo. Volendo poi chiar irsi de l’ani mo di Cinzia e del tutto avvertirne Camillo, disse: Vedi balia, io n on penso a co teste favole per infiniti rispetti ;