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lusinghe ed accrescimento de lo stato tanto dir e fare che per mezzo di quello divenisse de la fig liuola possess ore. Ecco a che cecita e a che enorme errore induce l’uomo, che da lui ingombrato si ritruova, questo concup!scibile e mal regolato amore, che gli fa credere esser cosa facil a persuader ad un padre che de la propria figliuola faccia mercanzia e, come se fosse una cavalcatura, quella presti a vettura. Egli ben pare che questi tali in tutto abbian o perduto l’uso d e la ragione; ché se ben talvolta si r itrovano dei padri, ed as sai piu sovente de le madri, che si da poco sono e si ribaldi che le proprie figliuole vendeno a prezzo come beccai la carne al macello, non è perciò che da noi stessi non debbiam o arrossire ogni v olta che pensiamo di volergli indurre a far una si vituperosa sceleratezza, non che s facciatamente di simil cosa parlar lo r o. B en era il re Odoardo comp itamente da ceco appetito ingomb rato e fuor di sé, essendo d’ animo voler del caso suo par lar col conte Ricciardo. Il perché fatta cotal de lib erazione e ben bene pensato e ripensato quanto devesse dire, il tutto communicò al suo fidato cameriere, domandand ogli anco sovra questo il suo conseglio. Il cameriere che dis cr eto ed avveduto gio vin e era, parendogli troppo fuor di ragione in simil mate ri a voler usar l’opera del padre a corromper la figli u ola, disse ess er cosa mal fatta che al conte Ricciardo egl i di questo fatto si scoprisse, anzi che da lui si deveva guardare piu che da persona che si foss e. E quivi allegò di molte ragioni che a di r que sto il movevano, mostrando d’aver ferma openione che mai il padre a si fatta sceleraggine non consentirebbe. Ed avvenissene pure ciò che si volesse, affermava il cameriera parergli un troppo disonesto atto che egli al conte si fatto caso ri chi edesse, che forse un giorno potrebbe alcuno strabocchevol errore partorire. M a egli cantava a’ sordi. Il re, entrato in questa f-antasia e parendogli esser il suo profitto, la volle per ogni modo metter in essecuzione. Era il conte Ricciardo uomo de la persona molto prode e ne l’arte militare assai famoso, la cui prodezza e valo r e poco innanzi n e le guerre guerr eggiate in G uienna erano stati assai chiari , ed al profitto degli inglesi conferito assai. Egli sin da fanciullo s’era col padre del re