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altra abitudine corpo-rale a Gian Cornelio. Ora andando esso Gian Cornelio la notte a torno, s’ incontrava bene spesso nel pazzo e bisognava, come s’incontravano, venir a la mischia e menar le mani. Il pazzo era gagliardo, ma senza arte combatteva e dava mazzate da orbo. Gian Cornelio era prode molto de la persona, di forte nerbo e ne l’a:rme longamente essercitato : e’ giocava di piatto per non ferir il pazzo, attendendo per lo piu a schermirsi e riparar i colpi del pazzarone; pur talvolta gli dava qualche ferita, perché le bòtte non si panno cosi dar a misura. Domandato poi il pazzo con chi aveva combattuto, - rispondeva che seco stesso, parendogli che fosse colui per la simiglianza de le vesti: diceva di gran pappolate, ridendo senza fine, quando contava che aveva fatto fuggir la sua ombra. Venne piu volte a Gian Cornelio fatto, vestito da pazzo, di trovarsi con la sua donna ed alcune volte no. Ora a vvenne che stando egli su queste pratiche, uno di casa, avendo l’astore in pugno, disse a la presenza del pazzo: - Per la mia fede, cotesto augello è grasso come un ghiro e sarebbe, chi lo mettesse arrosto, un buon pasto. Il pazzo udendo questo disse ridendo : - Al corpo di Cristo ! io lo mangerò. Pure non fece altro movimento. Quella notte, venuta l’ora consueta, Gian Cornelio entrò in casa e gli parve di sentir alcuno dentro la cucina, il perché pian piano se n’andò verso il lu ogo per veder chi a quell’ora fosse in piede. Giunto pianamente a l’uscio de la cucina, vide che il pazzo metteva ne lo schidone un augello, e stette tanto a mettervi mente che ,conobbe che aveva ammazzato l’astore, perché su l’uscio v’era il capo. E cosi vide che cominciò ad arrostirlo, essendosi spogliata la gazacca e rimaso in giubbone. Non si potria dire se Gian Cornelio si meravigliò e tutto a un tratto se gli venne voglia di ridere, veggendo si fatta pazzia. Ora, accortosi poi che altri non era per casa se non il pazzo, se n’andò a la camera de la donna e, quivi spogliatosi, con quella nel letto si corcò e seco secondo il ~consueto cominciò amorosamente a trastullarsi. Il falconiera, che aveva un falcone infermo e la sera gli era conv enuto dargli una purgagione, cosi la circa me zza notte si levò per vedere come il falcone si portava e ciò che aveva