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io mi metto a vol•er lodar quella citta. E nondimeno ce ne sono molti che non si !l"icordando avermi talora ripreso che io voglia lodar la mia patria, •entrano, non se n’accorgendo, nel pecoreccio di voler metter sovra le stelle alcune patrie loro che Dio per me vi dica come mertano esser lodate. E se io domando loro per qual cagione non vogliono che io dica bene de la patria mia, altro insomma non mi sanno che rispondere se non che il parlar milanese è troppo piú goffo che parlar che s’usi in Lombardia, e quasi che non si vergognano chiamarlo piu brutto che il bergamasco. Ma io non trovo mai - per l’ordinario, dico che i tedeschi parlino altro linguaggio che il loro, i francesi quello di Francia, e cosi ogni nazione il parlar suo nativo. Io non vo’ gia dire che la lingua cortegiana non sia piu limata de la milanese, ché mi crederei dir la bugia; ma bene mi fo a credefle che nessuna lingua pura che s’usi del modo ov’ è nata, che sia buona. Si pigli pure e la toscana e la napoletana e la romana o qual altra si voglia, che tutte, non ne eccettuando alcuna, hanno bisogno d’esser purgate e diligentemente mondate, altrimenti tutte tengono un poco del orozzo ed offendono gli orecchi degli ascoltanti. Cosi credo io che il parlar milanese sia da sé incolto, ma si può l•eggermente limare. Tuttavia io non saperei biasimare chiunque si sia che la lingua sua volgare parli, che insieme con il latte ha da’ teneri anni bevuta. Il primo cardinale Trivulzo, che nato e nodrito era stato in Milano e fu gia v.ecchio fatto cardinale , andò a star a Roma al tempo di papa Giulio secondo. Egli parlando non si poteva nasconder che non fosse milanese, si schiettamente quel linguaggio parlava. Gli fu da molti detto che devesse mutar parlare ed accostumarsi a la lingua cortegiana; onde sorridendo rispose loro che gli mostrassero una citta megliore e d’ogni cosa piú abondante di Milano, che alora egli imparerebbe quell’ idioma; ma che ancor non aveva sentito dire che ci fosse un altro Milano. E ben diceva egli il vero, perciò che a lo stringer de le balle pochi Milani si trovano. Onde io che per l’ Europa e per l’Affrica sono tanti anni ito errando, a parlar da gentiluomo e dire veramente ciò che ne sento, io reputo Milano aver poche citta che il pareg-