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14 l'autore a chi legge


del non tralasciare alcun professore benché non molto rinomato; perchè io non posso indovinare a quanti sia per apportar giovamento il sapere che in tali tempi, persona di tal nome e famiglia, sotto tal maestro, abbia, benché non del tutto eccellentemente, esercitata tal professione onorevolissima. Secondariamente, perchè stimo gloria de’ maestri l’aver avuto molti discepoli, benché non tutti sien giunti all’ultima perfezione; inoltre perchè bene spesso da tali soggetti sono usciti grandi uomini; e come che io abbia fatta questa fatica per lo fine d’incominciare, e continuare fino ai miei tempi una serie d’artefici di sì nobili professioni, da’ primi restauratori, da potersi produrre fino a che durerà il mondo, così mi è stato necessario il far menzione di loro, almeno in quanto servono per attacco a continuare detta serie. E finalmente, perchè non essendo mia parte il distinguere la perfezione dell’uno dall’altro maestro per il fine di sottrarne la memoria, e sapendo che molti maestri anche non eccellenti, talvolta hanno fatte cose degne di lode, ho voluto piuttosto non mancare nell’onorargli fra gli altri, che opprimere, e seppellire la loro memoria ingiustamente. E benché molti io abbia lodato, molti per lo contrario biasimato, e di molti altri niente detto in lode o biasimo, non vorrei che alcuno si desse ad intendere aver io avuto per iscopo il qualificare gli uomini per tali e tali; perchè ad ogn’altro oggetto che a questo ho avuto la mira (come leggendo si potrà ognuno soddisfare) ma quanto a quel ch’ho detto, sappiasi che siccome io nel biasimare o lodare niente mi son fidato del mio proprio cervello o parere, ma valsomi del detto di buonissimi autori e professori dell’arte, così di coloro, de’ quali ninna