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218 appendice


dei posteri. E non giá che non vi fosser fatti di quegli errori che si fan sempre in tutte le guerre, e piú in siffatte subitanee e disapparecchiate; ma perché vi furono piccoli e grandemente riparati.

Ed all’incontro quelli che succedettero furono gravi, non riparati, forse irreparabili. Radetzki, respinto e rotto a Goito, s’era facilmente coperto e rifatto in Mantova. Questo è il vantaggio incommensurabilmente grande, ma nemmen veduto dagl’ignoranti, del guerreggiare tra grosse fortezze proprie; poter esser battuto ma non sconfitto, mentre il nemico in aria è sconfitto appena battuto. E da Mantova Radetzki spingeva vanguardie, ricognizioni, fin all’Oglio. Allora a gridare che si sagrificava Lombardia, Milano, da quelli stessi che pochi giorni addietro pretendevano s’andasse nel Veneto, a Venezia, all’Isonzo. Si die’ lor retta, s’indugiò, si rimase a Goito, vi si raccolser tutte le forze piemontesi per quattro giorni intieri. Finalmente, addí 4 giugno, si volle assalir Radetzki; era scampato nella notte. Si spinse fin sotto Mantova, non si trovò ancora. E allora, ancora eran due cose a fare: ovvero inseguire il nemico tra Mincio ed Adige, od anche oltre Adige, che allora soltanto fu forse possibile; ovvero assalir Verona, la gran Verona che ha forse bisogno d’un esercito a guarnigione ed allora non l’aveva, e cosí forse prenderla, certo minacciarla in modo da richiamarvi in fretta e cosí in disordine l’esercito austriaco. Non si fece né l’un né l’altro, né nulla per sei giorni; e addí 10 fecesi peggio che nulla, quel che non si dovea fare, ciò che era lungi dal vero campo di quelle operazioni, lungi dal vero nemico; si corse alla somma sinistra sull’Alpi, a Rivoli abbandonato. — Intanto Radetzki faceva la piú bella forse delle operazioni sue, trasse profitto della sua stessa rotta. Ritiratosi per Legnago, piombò su Vicenza dove Durando s’era raccolto dopo aver invano tentato d’opporsi alla congiunzione di Nugent con Radetzki. Ora giungeva un secondo gran rinforzo d’oltre a quindicimila sotto Welden per Tirolo. Radetzki chiamò anche questo contra Vicenza. Durando e i suoi e i cittadini resistettero addí 10 gloriosamente, ma inutilmente; capitolarono alla sera.