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188 appendice

nomi e scopi mutati e minori. E sorse, con iscopo simile, benché piú ristretto, in quei medesimi anni la setta dei carbonari, fomentata, dicesi, contro ai Napoleonidi di Napoli da’ Borboni di Sicilia. Ma se è vero tal fatto, questi non tardarono a portar la pena della pericolosa invenzione; ché restaurati nel 1815, la setta amica diventò nemica loro e degli altri principi restaurati ed assoluti, amica della parte liberale, di cui erano quasi vanguardia, o bersaglieri, sregolati, ingovernabili, cui pretendevano anzi condurre. Io non ho luogo, né notizie, né genio a dire di lor forme, lor modi, loro divisioni e suddivisioni, e mutazioni e moltiplicazioni di nomi. Questo solo noterò qui, che ho notato altrove, ed è piú importante: che queste sètte o congiure nuove, non meno che le piú antiche, si mostrarono al fatto sempre il peggior modo che possa essere ad effettuare qualunque rivoluzione; il peggiore quanto a moralitá, perché non è possibile avanzarle senza quei segretumi, quelle falsitá, quelle insidie, e quei tradimenti che sono, insomma, l’essenza delle congiure; ed il peggiore quanto ad efficacia e buona riuscita, perché appunto quella immoralitá fa sí, che molti non vedendola vi si mettono, ma vedendola se ne ritraggono, e i pochi rimastivi perdono la fiducia, e si dividono, e chi fa una cosa, chi l’altra, nulla mai di unanime o, peggio, di grande. Ancora, in questi convegni segreti, continui, e di uomini cosí diversi, naturalmente si parla molto, piú che non s’opera, e si prende il vizio del parlar senza pro; si fanno progetti fondati non sulla pratica degli affari umani, che i settari non hanno, ma sulle teorie; non sulle possibilitá, ma sulle desiderabilitá all’infinito: ondeché appena incominciata l’esecuzione, salta fuori l’impossibilitá, e tronca tutto. Insomma le congiure, quantunque progredite a sètte, rimangono il mezzo di rivoluzioni piú contrario che possa immaginarsi a tutti i mezzi della progredita civiltá; il loro segretume, alla pubblicitá; la loro relativa pochezza, all’universalitá dell’opinione pubblica; i loro disegni teorici, a quella pratica di governo che si diffonde a poco a poco nelle stesse popolazioni; ed i loro mezzi d’eseguimento, a quella moralitá, a quella mitezza, che essa pure, essa piú d’ogni cosa si diffonde naturalmente tra la cristianitá. — Ad ogni modo,