fu e sará sempre, cosí
si adempiono i progressi umani decretati dalla suprema provvidenza;
ciò che non si pensava o pareva appena difetto ai padri, diventa
bisogno ai nepoti, e cosí appunto si desiderò, s’estese la libertá,
si desidera e s’estenderá l’indipendenza tra le nazioni cristiane.
Ed in Italia venivano crescendo sí tali desidèri, ma confusi tra sé,
indeterminatissimi ne’ mezzi di effettuarli. Confondevansi libertá
ed indipendenza nell’odio ad Austria, confondevansi le varie forme
di libertá ne’ desidèri indeterminati ed ignoranti delle monarchie
rappresentative all’inglese, o alla francese del 1814, o alla spagnuola
del 1812, o delle repubbliche a modo moderno americano, o del medio
evo italiano od antico greco-romano; era un caos di brame incomposte,
come succede tra ineducati ed inesperti, che non hanno a decidersi
né scienza né esperienza. Ed era poi un caos anche maggiore de’
mezzi immaginati. Di resistenze, o, peggio, conquiste legali, non ci
era idea; di sollevamenti popolari, molta; ma piú principalmente di
congiure, il modo piú ovvio e, pur troppo, tradizionale giá in Italia;
se non che, congiurare a modo del Quattrocento o Cinquecento, quando
gli Stati erano piccolissimi e mal fermi, non era possibile. S’inventò,
o s’era giá poc’anzi inventato, un modo nuovo, adattato al secolo; un
estendimento delle congiure, proporzionato all’estendimento degli Stati
e della civiltá; le sètte o societá segrete. E la terra classica delle
congiure rozze, diventò classica delle perfezionate. Vennerci di fuori,
per vero dire, le prime sètte del Settecento (o forse piú antiche, se
si creda alle loro genealogie), i franchi-muratori, gli illuminati,
e non so che altre. Poi sotto a Napoleone ed alle sue molteplici
polizie (parola nuova anche questa che bisogna ora introdurre) dicesi
fossero o quelle od altre sètte nel suo esercito. Ma la potenza di
tutte queste, se fu, non uscí guari dall’ombra, non produsse effetti
grandi alla luce del dí. Produssene sí quella detta Ingendbund, nata e
cresciuta in Prussia, negli anni di sua servitú a Napoleone, dal 1808
al 1812, trionfante dopo le sventure francesi del 1812, aiutante il
sollevamento e l’indipendenza di Prussia e Germania intiera nel 1813
e 14; rimasta poi lá con