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40. Il periodo quarto dell’etá settima, o della preponderanza austriaca [1814-1848]. — Io dissi giá le ragioni che mi facevano nel 1846 terminare questo ristretto all’anno 1814. Ora poi, passati questi anni in che avemmo tutti la parte nostra di opera e di dolori, ed accresciuto sí naturalmente il numero degli uomini «a me non ignoti né per benefizio né per ingiuria» (prefazione all’edizione terza, 1846), sarebbe piú ripugnante che mai alla mia coscienza storica giudicar di essi con questi modi brevi, epperciò assoluti, che non sono né convenienti verso amici od avversari, né giusti poi verso coloro, vivi o morti, di che non sia fatto ancora il giudizio in altre storie piú distese, piú entranti nei particolari di ciascuno. Né, quando io potessi vincere tal ripugnanza, mi sarebbe nemmeno materialmente possibile il tesser qui una narrazione seguita degli anni corsi dal 1814 in poi, finché non sará preceduta qualche storia piú distesa di essi. Chiunque abbia mai messo mano a storie, contemporanee o no, ma non iscritte da altri, sa quanti documenti sparsi, quante letture diverse sieno indispensabili alla loro composizione. E (mi si faccia lecito accennare ad un particolare a me personale, il quale, del resto, può scusare il presente volume d’altri difetti lasciativi) la luce degli occhi mi si è scemata poc’anzi a segno, da farmi materialmente difficile lo scrivere, poco men che impossibile il leggere. E trovai impossibile finora il supplirvi sempre coll’aiuto d’altri, quantunque benevoli.

Servano questi cenni a farmi scusare da coloro che mi espressero il desiderio di veder prolungato di questi trentacinque