se il nostro pensiero ci trattiene in terra, si leva a
poco volo. Che se noi sappiamo abbandonarci a quelle considerazioni
soprannaturali, le quali innalzano il pensiero quasi tra terra e cielo,
noi veggiamo aver avuto que’ nostri padri una maggior ricompensa,
un magnifico destino: quello d’apparecchiare il primo campo della
cristianitá. Ma in ciò fare, Roma erasi fatta troppo grande per durar
repubblica; anche a’ nostri dí, ed inventata la rappresentanza de’
lontani ne’ grandi Consigli nazionali, sarebbe forse impossibile il
governo repubblicano a un cosí vasto imperio; ma impossibile era
certamente a que’ tempi, quando la partecipazione ai governi, ai
Consigli, la libertá politica, la libertá compiuta non s’estese mai
oltre alle mura o al territorio d’una cittá; impossibile era che la
cittá signora di tanto mondo non s’arricchisse sterminatamente e cosí
non si corrompesse, non s’arricchisse inegualissimamente e cosí non
si dividesse all’interno suo; ed impossibile poi che dividendosi, e
parteggiandone, e combattendone, non vincesse alla lunga la parte
dei piú contro ai pochi, e non sorgesse all’ultimo uno solo sopra a’
piú, un principe sul popolo, come quasi sempre succede. E allora si
compiè la rivoluzione della repubblica in imperio. — Viene dunque la
etá terza, o di questo imperio; e con poco diletto nella storia, poco
utile negli insegnamenti, essendo essa d’una cosí sfacciata tirannia,
d’una cosí sfacciata servitú, che non può rinnovarsi nella cristianitá;
non pericoli, non accrescimenti all’infuori, non divisioni, non
parti, non vita addentro, non operositá fuori né dentro, salvo che
di lettere al principio, ma per poco; finché tutto fu ozio e vizi e
corruzione, finché il popolo romano, che aveva vinte nazioni su nazioni
incivilite, prodi e grandi, non fu piú pari a difendersi contro alle
genti sparse e barbare che l’assalirono, l’invasero, lo distrussero.
Una consolazione, una bellezza sola ma suprema sorge in tutta questa
etá: il sorgere dapprima oscuro, poi a un tratto splendidissimo della
cristianitá; la cristianitá sollevantesi tra le rovine dell’imperio,
ed ivi aspettante i barbari. — S’empie quindi tutta di questi barbari
la quarta etá. E di nuovo, nulla quasi di bello; salvo forse Teoderico
gran re d’Italia e d’altre province