francesi in Ispagna sott’ombra
di conquistar Portogallo; e conquistatolo, entrò in una serie di
negoziati e perfidie e violenze, per cui tutta la casa di Borbone
rimase spoglia degli antichi regni di Spagna e del nuovo d’Etruria.
Fece occupar Toscana [12 dicembre]. Poi in breve, inasprito giá contro
al papa per molte contese, e principalmente perché questi ricusava
entrare nella lega continentale contro ad Inghilterra, fece pur occupar
gli Stati di lui, e Roma stessa [1º febbraio 1808]. Poi riuní le Marche
al regno d’Italia [2 aprile], e Parma, Piacenza e Toscana a Francia
[24 maggio]; fece passar Giuseppe re di Napoli a re di Spagna (come
mutava i prefetti da un dipartimento all’altro); e diede Napoli a
Murat suo cognato, prode generale di cavalleria [15 luglio]. — Tuttociò
ridestava le costanti ire d’Austria; e la resistenza incontrata dagli
eserciti francesi, da Giuseppe, e da Napoleone stesso in Ispagna,
ridestarono le speranze di lei. Ricominciò la guerra. Era la quarta
fatta, e sempre infelicemente da quella potenza contra Napoleone
generale, primo consolo e imperatore. Vergogna militare, ma gloria
politica di quel governo cosí sovente sconfitto, cosí perdurante
sempre. In aprile 1809, gli eserciti austriaci invasero a un tratto
Baviera in mezzo, il nuovo granducato di Varsavia a settentrione,
Italia a mezzodí dall’Isonzo. Napoleone accorse da Spagna a Parigi, al
Reno, a Germania. E su quel campo a lui giá noto, con operazioni piú
grandi ma simili (tanto quel sommo inventor di guerre sapeva obbedire
al costante imperio del terreno!) ruppe, sbaragliò, vinse l’esercito
nemico dell’arciduca Carlo in vari combattimenti e in uno grande ad
Eckmüll [22 aprile]; e passò l’Inn [26], e prese Vienna [13 maggio].
E intanto l’armata d’Italia, piú che mai grossa d’italiani misti con
francesi, e capitanata questa volta da Eugenio Beauharnais figlio
adottivo di Napoleone, viceré e dichiarato erede del regno d’Italia,
indietreggiava dapprima dall’Isonzo fin presso all’Adige; ma si fermava
a Caldiero, ed ivi, dove avea vinto poc’anni innanzi, rivinse ora [29
aprile]. Quindi riavanzando avea passato, combattendo, Brenta, Piave,
Tagliamento, Isonzo; presa Trieste [17 maggio], passate l’Alpi, dato
mano al grande esercito francese,