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delle preponderanze straniere |
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Quindi seguendo e convergendo
a destra, tutto l’esercito francese trovavasi in Voghera e Tortona,
contro all’austriaco raccoglientesi ad Alessandria. Trovavansi cosí
i due eserciti in una di quelle posizioni dove forza è si decidano i
destini delle nazioni; l’esercito francese aveva l’austriaco tra sé
e Francia, l’austriaco aveva il francese tra sé ed Austria; ma con
questa gran differenza, che il francese cra venuto costí a posta e
credea tagliare, l’austriaco sorpreso teneasi per tagliato; ed ognun
sa, che anche in guerra l’opinione fa la forza. Tre dí passarono in
formarsi, assicurarsi l’uno e l’altro. Addí 13, Napoleone, passata
la Scrivia, e spiegatosi ne’ piani di Marengo e non trovatovi il
nemico, temettelo scampato. Ma all’aggiornare del 14, sboccò questo
dal ponte della Bormida, e si spiegò nei medesimi piani. E lí, da
mattina a sera si combatté quella lunga, varia, intensa battaglia,
vinta dagli austriaci quasi tutto il giorno, rivinta da’ francesi
nell’ultime ore per lor mirabile costanza, per quella principalmente
di Desaix che vi morí. Qui sorge piú che mai il rincrescimento di
non aver agio a descrivere, ammirare, lodare. Insomma, Melas e gli
austriaci furono fermati, rotti, disfatti, ricacciati, riaffollati
in Alessandria; e al domane [15] Melas firmava una capitolazione,
per cui gli fu conceduto ritrarsi dietro al Mincio ed al Po; ed egli
concedeva Piemonte, Lombardia, Liguria, Parma, Modena, le Legazioni,
Toscana; e cosí la restaurazione della repubblica cisalpina. Napoleone
ripassò trionfando a Milano, a Torino; ritornò trionfando a Parigi.
Allora Moreau, concitato da tanto esempio, assalí pur egli in Germania
i nemici, e li vinse e spinse fin dietro l’Inn, e firmò pur esso
un armistizio [15 luglio]. Poche nazioni, pochi uomini ebbero mai
un’epoca di gloria e fortuna crescenti, come questa che incominciò
qui a Francia, a Napoleone; e pochi uomini ne usarono bene, come egli
allora. Continuò, accelerò, svolse riordinamenti interni ed esterni;
ripropose paci, e rigettato riuní nuovi eserciti a nuovi trionfi. Addí
28 novembre, fu rotto l’armistizio. Addí 3 dicembre, Moreau vinse una
gran battaglia ad Hohenlinden, e passò quindi l’Inn e la Salza e firmò
poi un nuovo armistizio a Steyer [25 dicembre]. Ed intanto un secondo esercito