entrò in campagna Moreau [25], passò il Reno su quattro
punti da Strasburgo a Sciaffusa; e combattendo e vincendo a Stockach,
a Moesskirk, giungeva al Danubio, ad Ulma, dove riduceva l’esercito
austriaco di Kray. Posava quindi, staccata giá una forte divisione sua
al San Gottardo, per iscendere in Italia in aiuto a Napoleone. Questi
poi erasi mosso terzo [5 maggio] da Parigi; e attraversata Digione dove
erano appena alcuni depositi dell’esercito di riserva, n’avea raggiunto
il grosso sulle sponde, anzi al sommo capo del lago di Ginevra. Addí
14, aveva spinto Lannes e sue prime divisioni a passar il Gran San
Bernardo; poi l’altre ne’ dí seguenti fino al 20, che passò egli.
Lannes scendendo per Val di Dora, s’era abbattuto contro al forte di
Bard, che la chiude, e passato sulle balze a sinistra, come poté, era
pur progredito. Cosí fece a stento il resto dell’esercito, Napoleone.
Addí 22, Lannes sboccò da’ monti, e prese Ivrea; addí 28, dai colli,
e prese Chivasso sul Po. E raccolto lá alla pianura oramai tutto
l’esercito, Napoleone minacciò a destra Torino, ma piombò a stanca sul
Ticino [31], e passatolo, su Pavia e Milano [10 giugno]. Entrò egli
in questa il dí appresso; e pensi ognuno le meraviglie, le gioie dei
repubblicani, dei cresciuti nemici d’Austria, degli amici de’ francesi
e della libertá, pur cresciuti all’ordinarsi apparente di essa in
Francia. Né fermossi guari Napoleone costí. Partendo di Parigi aveva
accennato col dito in sulla carta la pianura tra Alessandria e Tortona,
come quella ove Melas preso a spalle raccoglierebbe probabilmente
l’esercito austriaco, per rompersi una via alla ritratta. E Melas,
sorpreso a Nizza mentre guerreggiava tranquillo contro Suchet, obbediva
ora al dito fatidico correndo egli e facendo correre sue divisioni
disperse al punto assegnato. Massena intanto era sforzato dal difetto
assoluto di viveri in Genova, addí 4; e, fatta un’onorevole ed utile
capitolazione, sbarcava quindi a Savona dove dava la mano a Suchet giá
riavanzato. E Napoleone, lasciata Milano addí 8, raggiungeva l’esercito
suo che giá aveva passato il Po a Pavia. Addí 9, incontravansi i due
primi corpi nemici a Stradella e Montebello; e vinceva il francese
sotto Lannes, che n’ebbe poi il nome.