o riordinator ecclesiastico nella Corsica sollevata; come Venezia, quando volle
regolar le relazioni tra ecclesiastici regolari ed ordinari; come le
corti borboniche, quando, sequestrando Avignone, rifecero esse ciò che
fu tanto e giustamente rimproverato ai papi, il mescolar le ostilitá
spirituali e temporali. Col re Carlo di Sardegna, solo forse moderato
e rispettoso in tutto ciò, papa Rezzonico non si guastò. — Del resto,
tutte queste dispute ecclesiastiche erano inasprite, ingrossate da
un’altra, non so s’io dica maggiore, o se anzi non ne sorrideranno i
posteri un dí, da una disputa, una sollevazione quasi universale contro
a un ordine di frati, o monaci, o conventuali, o religiosi regolari
che voglian essere, ed importa poco, contro ai gesuiti. Se mi fosse
possibile schivar questo assunto, io lo schiverei, per non iscostarmi
qui da molti miei consenzienti ed amici, e non parer accostarmi a
coloro dai quali io dissento quasi generalmente. Ma io sacrificai testé
affetti e riconoscenze molto piú strette; e sacrificherò queste, se
mai, al dovere storico, di non omettere nella narrazione assunta ciò
che, bene o male, degno o risibile, fu pure l’affare che piú occupò
l’Italia, la cristianitá in questi anni; ed al dovere conseguente di
dirne ciò che credo veritá, ciò che, cessati gli interessi, le parti,
le passioni presenti, non parrá forse indegno del nome di «liberalitá»,
ciò che sará forse liberalitá de’ nostri posteri. Io dissi gia la
bella idea di sant’Ignazio, la bella istituzione de’ gesuiti, fatta
per servire alla propagazione della cristianitá tra gli infedeli,
alla difesa della cattolicitá contro a’ nuovi dissenzienti. E fecero
i gesuiti l’opera prima magnificamente sempre intorno al globo, la
seconda con grande operositá ed utilitá da principio. Ma in questa io
crederei che si guastassero prontamente: che portati dal loro zelo
ne’ paesi tiranneggiati dai dissenzienti, v’imparasser troppe arti di
nascondersi, di dissimulare o simulare; troppo ardore, troppa fiducia
in sé, troppa ostinazione nella lor parte, indubitalmente buona nel
suo scopo cattolico, ma soggetta a errori, come ogni umana cosa, ne’
mezzi, nelle applicazioni. Un cinquanta anni e non piú, giá il notammo,
durò il trionfo, l’ampliarsi della Riforma; ed un cinquant’anni cosí
la bella guerra difensiva dei gesuiti in Europa. Ma col fermarsi