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della signoria degli imperatori e re 171

risultò appunto dallo scegliere e prendere, onde che fosse, ciò che pareva bello ad ogni volta, senza esclusioni né impegni né quasi scuola, senza insomma quelle grettezze di nazionalitá che si vanno ora predicando. Queste non si vorrebber porre nemmen nella politica, dove son piú dannose; ma caccinsi almeno dalle lettere, o almen almeno dall’arti, che sono universali di natura loro. — Ad ogni modo e in due parole, furono notevolissimi due risorgimenti di coltura italiana nell’etá che or lasciamo; quelli della teologia e dell’architettura; ed amendue evidentemente ecclesiastici.