lasciati via via nelle
cittá conquistate, ed indi signoreggianti su territori varissimi, or
larghi or ristretti. Tedescamente eran detti «heerzog» o «graf»?
Io crederei il secondo, posciaché i veri duchi od heerzog di que’
tempi (come il duca di Baviera soggetto ai franchi) trovansi principi
piú grandi; e crederei che il titolo di «graf», tradotto sotto i
goti con «conte», si traducesse ora con «duca», per assimilazione ai
greci. Né monta che sotto ai duchi si trovin conti; questi furono
probabilmente non piú che schulteis o centenari. A ogni modo i duchi
furono lasciati quasi indipendenti fin da principio; e fu modo barbaro
oltre al solito, e per li conquistati piú che mai abbandonati a lor
mercé, e per li conquistatori cosí scematine, e per la conquista cosí
impoverita, fatta a caso, non mai compiuta. Occuparono molte ma non
tutte le cittá della Venezia e della Liguria. La quale tuttavia
oltrepassarono, varcando l’Alpi, entrando nelle terre franche, e cosí
incominciando la guerra bisecolare che finí con lor perdizione. Del
resto, ne furon respinti fin d’allora; e lasciaron di colá partirsi
per tornar a Germania i sassoni lor compagni. In Italia poi, i greci
non si mostrarono mai alla campagna. Vedesi fin di qua ciò che durò
sempre poi; i greci dammeno che i longobardi, questi dammeno che i
franchi. In Pavia sola si trovano aver i greci resistito. Tre anni
durò l’assedio; dopo i quali Alboino la prese, e la fece capitale del
regno. E perché i greci respinti s’andaron raccogliendo intorno a
Ravenna, e gl’italiani intorno a Roma principalmente, tre capitali si
può dír che avesse quindi l’Italia per due secoli: Pavia de’
longobardi, Ravenna de’ greci, e Roma (non osata assalir dai primi,
abbandonata dai secondi, protetta dai suoi pontefici che ne
grandeggiarono) degl’italiani. — Banchettando poi un dí Alboino co’
suoi barbari, facevasi venir la regina e l’invitava «a ber col padre»
nel bicchier del teschio; ed ella quindi si vendicava abbandonandosi
ad uno di que’ bravi, e spingendolo ad uccidere l’odiato sposo.
Uccisolo, fuggirono insieme a Ravenna, dove in breve s’ucciser tra
essi. I longobardi gridaron lor re Clefi, duca di Bergamo, che regnò
diciotto mesi, continuando le conquiste, predando ed uccidendo i
principali italiani; e fu