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dei barbari | 101 |
schiera); e se
era grande, prendeva nome di «heer» (exercitus), e il capo di essa
chiamavasi «heerzog» (dux, duca). Di tali duci venturieri furono
certo molti condottieri d’invasione, e fra gli altri Ricimero.
Naturalmente poi, quando stanziava l’invasione, l’heerzog, o duca,
prendeva nome di «koenig», o re; e allora essa stessa la compagnia,
apparisce nella storia quasi nuova gente o confederazione di genti; né
altre furono probabilmente quelle che vedemmo via via quasi sorte a un
tratto de’ marcomanni, degli alemanni, de’ burgundi, de’ franchi ed
altre che siamo per vedere. — Del resto, Tacito ci dá ammirabilmente
anche questa costituzione straordinaria delle compagnie, dicendoci:
che in esse combattevano i duci per la propria gloria, i compagni
(gesinde, gasindii, commensales, leudes, fideles, ed anche poi
bassi, vassi, vassalli) per il duca; il quale li nudriva, tra la
guerra, colla guerra, e li ricompensava dopo la vittoria con doni d’un
collare, d’un’arma o d’un cavallo. E cosí durò finché dimorarono nelle
lor deserte selve e lande. Ma quando ebbero predati tesori,
distribuiron ricchezze; e quando province e popoli, distribuirono
terre e schiavi.
4. Continua. — E quindi, dalle due costituzioni della gente e della compagnia, alcuni usi di conquista, che pur si ritrovano piú o meno in tutti i nuovi regni romano-tedeschi. — Molte, forse le piú delle genti, le giapetiche principalmente, le tedesche sopra tutte, furono, giá l’accennammo, divise in tre parti. E quindi molte delle migrazioni fecersi da uno o due de’ terzi; e ciò spiega come si ritrovino sovente i nomi delle genti migrate sul suolo primiero. E ciò spiega un altro fatto, anche piú importante qui: come, perché i piú degli invasori pretendessero, pigliassero un terzo, talor due delle terre invase. Era naturale, pareva loro giusto e moderato. Avevano abbandonato uno, due terzi delle terre avite; pigliavano la medesima quota delle conquistate. — Questo terzo poi, o due terzi delle terre conquistate chiamavasi la «parte de’ barbari» (pars barbarorum), e ridividevasi in parecchie altre: una grandissima al re, una grande ancora ai conti, tungini, centenari e decani, tutti ufficiali pubblici posti a tempo ed al piacer del re; e finalmente la parte di ciascun milite, che traevasi