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sezione seconda 41

la Fig. 5. Rialza poi il piede all’indietro, senza comprimerlo. Se il cavallo è tollerante, si alza successivamente un po’ più il piede; e così a poco a poco, finchè venga all’altezza di due o tre palmi da terra, come lo indica la Fig. 5. Non bisogna poi mai dimenticarsi che prima di alzare il piede dal suolo, bisogna sempre spingere dalla parte opposta il peso del cavallo.

§ 47.

Il terzo tempo risulta affatto dal secondo. Quando, cioè, il piede è alzato da due a tre palmi dal suolo, l’ajutante si rivolge a poco poco a sinistra, e tocca leggermente colla sua coscia dritta per più volte quella del cavallo. Se questo lo soffre, appoggia egli totalmente la coscia sotto quella del cavallo medesimo, nella maniera solita a praticarsi nel modo consueto per ferrare. L’ajutante ritira allora la mano destra dalla coscia del cavallo, e la porta contro la sinistra al pasturale; cosicchè ambedue le mani tengono impugnato il piede coi pollici l’uno vicino all’altro, e le punte dei diti rivolte all’insù. È d’uopo di osservare attentamente a ciò che il piede del cavallo stesso non venga mai tirato lateralmente, ma sempre all’indietro; e che l’ajutante non appoggi il suo braccio destro sulla parte interna del garetto, come accade ordinariamente; ma sempre sul lato esteriore, essendo interiormente il cavallo molto sensibile.

§ 48.

Volendo l’ajutante abbassare il piede, rivolge la parte superiore del corpo sulla sua coscia a dritta verso la groppa del cavallo; abbandona il piede so-