Pagina:Balassa - L'arte di ferrare i cavalli senza far uso della forza.djvu/28

24 sezione seconda

vertimenti, mediante la redine del cavezzone. L’uso di quest’ultimo deve incominciarsi con molta circospezione e lentamente; e sarà moltiplicato successivamente, secondo l’indole del cavallo.

§ 16.

Il cavallo collerico, caparbio o irritabile deve essere trattato, secondo le circostanze, più rigorosamente coll’uso vieppiù crescente de’ mezzi suindicati. Siccome simili cavalli inclinano a zampare, così l’istruttore che sta loro innanzi deve sempre collocarsi in modo d’esserne illeso, prolungare le redini, che sono nelle sue mani (V. Fig. 5), e procedere poi ulteriormente. Egli deve principalmente star in guardia, innanzi ai cavalli caparbj e irritabili, perchè questi zampano prima di potersene accorgere; e nemmeno da’ loro occhi, che assai di rado rimovono dalla persona.

§ 17.

Un cavallo di rimonta, il quale provenga da una razza selvaggia, si lascia difficilmente addestrare alla ferratura, lasciandosi avvicinare appena l’ajutante per la naturale sua paura degli uomini. L’applicazione del cavezzone sarebbe collegata a grandi difficoltà; ed il cavallo vi si opporrebbe, si avvilupperebbe assai facilmente nelle redini collo zampare; e ne risulterebbero inevitabilmente funeste conseguenze. Dopo che il cavallo si troverà in istalla, da circa quattordici giorni, si sarà alcun poco addomesticato, e si lascierà quindi porre il cavezzone, si potrà farlo ferrare secondo il presente metodo; essendo però