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20 sezione seconda

§ 8.

5.° Uso circospetto del cavezzone e della redine che vi è attaccata.

Il cavezzone è conosciuto come uno strumento formidabile ai cavalli; ed io era dapprincipio ancora in dubbio sul modo preciso di adoperarlo opportunamente nel maneggiare i restii ed i ritrosi. Io aveva l’opinione di tanti altri che tanto più s’imporrebbe al cavallo, e si otterrebbe più presto l’intento desiderato, quanto più forti fossero gli scrollamenti che si dassero al cavezzone medesimo, mediante la redine che vi stà attaccata: ma ho trovato in seguito che il cavallo cerca anzi di liberarsi con forza da scosse così tormentose; e che non si può così ottenere lo scopo, turbandosi piuttosto la sua attenzione alla voce, all’aspetto ed allo sguardo dell’istruttore. Io riguardo da molto tempo il cavezzone come un semplice mezzo d’avvertimento; e ne fo uso, mediante uno scuotimento leggiero della redine dal destro al sinistro lato, solamente quando il cavallo è disattento, per richiamarlo alla primitiva attenzione. In quanto all’uso del cavezzone nell’ammaestramento de’ cavalli da sella, e come dev’essere adoperato, non è soggetto spettante all’arte, che ora descrivo.

§ 9.

Intorno al mio metodo di ferrare i cavalli restii, irritabili e collerici con successi cotanto rapidi ed evidenti, sono state manifestate diverse opinioni. Alcuni ritenevano ch’io dassi a trangugiare qualche