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sezione prima 9

proprietarj di cavalli d’uso e di lusso avrebbero potuto conservarli più lungamente, e che un gran numero di soldati, maniscalchi e loro ajutanti, non ne avrebbe riportato danno veruno.

§ 5.

A ragione si afferma nelle migliori opere economiche e veterinarie intorno alle razze de’ cavalli, che non vi hanno cavalli cattivi in natura. Se divengono cattivi dipende solamente che noi poco o nulla ci occupiamo di essi nel modo opportuno per riconoscere adeguatamente l’indole loro; quindi ci serviamo piuttosto della frusta e dello sperone per far conoscere la nostra volontà a questo nobile animale, anzichè di un mite trattamento col mezzo della voce e dell’aspetto. In una parola, noi non sappiamo farci intendere dal cavallo. Egli è veramente da maravigliarsi, se i cavalli non sono in generale ancor più ostinati, e non cercano, nella conoscenza della loro forza, di sottrarsi dalla loro schiavitù, quando si considera come questi nobili animali vengono barbaramente, con asprezza e crudelmente trattati; come spesso, e talvolta senza motivo, sono battuti e maltrattati; e come al contrario parlasi a loro di rado in modo da commendarli ed applaudirli, e molto meno vengono ricompensati. Tuttavia gli attenti osservatori hanno conosciuto che il cavallo, come l’elefante ed il cane, possiede una irritabilità di nervi, la quale si potrebbe chiamare sentimento d’onore, onde assaissimo in lui può la lode od il biasimo.