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ha ancora toccati. Forse oggi non si fanno abiti, scarpe e merletti a macchina? Credetelo pure che presto o tardi e senza dubbio presto assai, anche gli orologi verranno costruiti a macchina.
Le molle, gli scappamenti, la cassa, il pozzetto, la pulitura, la rabescatura, e l’incisione verranno fatte a macchina. I prodotti non saranno così accurati ed altrettanto artistici come quelli che escono dale vostre abili mani, ma costeranno assai meno, e troveranno più compratori che non i vostri prodotti più perfetti, sì ma che finiranno per essere esclusi dal mercato. E allora se non voi i vostri figli, si troveranno altrettanto schiavi e infelici quanto lo sono oggi gli operai dei grandi stabilimenti industriali. Vedete dunque che lavorando per i vostri fratelli, gli operai infelici delle grandi industrie degli altri paesi, voi lavorate anche per voi o per lo meno per i vostri figliuoli.
Voi lavoriate per l’umanità. La classe operaia è diventata oggi l’unica rappresentante della grande, della santa causa dell’umanità. L’avvenire è oggetto dei lavoratori: dei lavoratori delle campagne, dei lavoratori delle fabbriche, dei lavoratori delle città. Tutte le classi che sono al di sopra, gli eterni sfruttatori del lavoro delle masse operaie, e nobiltà, e clero, e borghesia, e la miriade di funzionarii militari e civili che rappresentano l’ingiustizia e il potere malefico dello Stato, sono classi corrotte, colpite da impotenza, incapaci ormai di comprendere e di volere il bene, e solo buone a fare il male.
Il clero e la nobiltà sono stati smascherati e vinti nel 1793. La Rivoluzione del 1848 ha smascherato la borghesia e ne ha rivelato l’impotenza e la malvagità. Durante le giornate di giugno, nel 1848, la classe borghese ha palesemente rinunciato alla religione dei padri suoi: a questa religione rivoluzionaria che aveva avuto come principii e come basi la libertà, l’eguaglianza e la fratellanza. E appena il popolo prese sul serio l’eguaglianza e la libertà,