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conseguenza di questa lotta intestina nella produzione borghese. Essa mira per necessità a sostituire i prodotti buoni con dei prodotti mediocri e quindi i lavoratori abili con dei lavoratori mediocri. Essa diminuisce contemporaneamente la qualità dei prodotti e quella dei produttori.

In questa concorrenza, in questa lotta per il prezzo più basso, i grandi capitali debbono di necessità distruggere i piccoli, ed i grossi borghesi debbono rovinare i piccoli. Poiché una fabbrica molto grande può naturalmente confezionare i suoi prodotti e metterli in vendita a miglior mercato di una fabbrica piccola o media. Per istituire una grande fabbrica occorre un grande capitale naturalmente, ma in proporzione a quello che essa può produrre, viene a costare molto meno di una fabbrica piccola o media: 100,000 lire sono più di 10,000 lire, ma 100,000 lire impiegate in quella fabbrica danno il 50 per cento, il 60 per cento, mentre le 10,000 lire impiegate allo stesso modo daranno solo il 20 per cento. Il grande fabbricante fa economia nella costruzione, nelle materie prime, nelle macchine; inoltre impiegando un numero di operai molto più grande che non il piccolo o il medio fabbricante, egli economizza, e guadagna anche con una migliore organizzazione e una più grande suddivisione del lavoro. In breve, con 100,000 lire tutte in sua mano, e spese per costruire ed organizzare una sola fabbrica, il grande fabbricante produce molto di più di dieci piccoli fabbricanti che impieghino 10,000 lire ciascuno; di modo che, se ognuno di questi realizza sulle sue 10,000 lire un beneficio netto di 2000 lire, tanto per un esempio, il fabbricante che costruisce ed organizza la grande fabbrica che gli costa 100,000 lire, guadagna su ognuna delle 10,000 lire, 5000 o 6000; vale a dire che in proporzione egli produce una quantità assai più grande di merci. Producendo molto di più, egli può vendere quindi i suoi prodotti a un prezzo molto minore che non