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mio imperatore lo czar di tutte le Russie.

La cospirazione di Babeuf aveva riunito intorno a se tutti quei cittadini che ancora erano rimasti a Parigi, e quindi molti operai devoti alla Rivoluzione anche dopo le esecuzioni capitali e le deportazioni del colpo di Stato reazionario del termidoro.

Essa fallì; molti furono ghigliottinati, ma parecchi riuscirono a sopravvivere, e tra gli altri Filippo Buonarotti, uomo di ferro, carattere antico, tanto degno di rispetto che riuscì ad essere rispettato dagli uomini di partiti più opposti. Visse a lungo nel Belgio e vi divenne il principale fondatore della società segreta dei carbonari comunisti; in un libro divenuto oggi assai raro, ha narrato questa lugubre storia, questa ultima eroica protesta della Rivoluzione contro la reazione, conosciuta col nome di congiura Babeuf.

L’altro atto di protesta della società contro la corruzione borghese che s’era impadronita del potere col nome di Direttorio, e che ho già accennata, è l’usurpazione del primo Bonaparte.

Questa storia mille volte più lugubre la conoscete tutti. Essa fu la prima inaugurazione del governo infame e brutale della sciabola, il primo schiaffo che lasciò l’impronta sulla guancia dell’umanità, vibrato nel principio di questo secolo da un insolente arrivista. Napoleone I. diventò un eroe per tutti i despota e nello stesso tempo fu militarmente il loro terrore. Lui vinto, lasciò loro funesta eredità, il suo infame principio: il disprezzo dell’umanità, tiranneggiata con la sciabola.

Non vi parlerò della Restaurazione. Fu un tentativo ridicolo di ridare vita e potere politico a due organismi avariati ed ormai decaduti: la nobiltà ed i preti. Ci fu solo questo di notevole durante la restaurazione, che la borghesia attaccata e minacciata nel suo potere, ritornò quasi rivoluzionaria. Nemica dell’ordine pubblico ogni qual volta questo ordine pubblico non è il suo, e cioè