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vi sarà sempre la guerra con tutti gli orribili delitti che da essa derivano; e da essa conseguirà sempre la rovina e la miseria dei popoli.

E fino a che dureranno gli Stati anche nelle repubbliche più democratiche, le masse popolari schiave di fatto, perchè esse non lavoreranno con la prospettiva della propria felicità e della propria ricchezza da raggiungere, ma per la potenza e per la ricchezza dello Stato. Ma cosa è dunque lo Stato? Alcuni pretendono che esso sia la realizzazione dell’utilità, del benessere, del diritto e della libertà di tutti. Ebbene quelli che pretendono ciò sono dei mentitori, al pari di quelli che sostengono che il buon dio protegge tutti. Da quando nell’immaginazione degli uomini, si è formata la fantasia di un essere divino, dio e tutti gli dei, ma sopra tutti il dio dei cristiani, ha sempre preso le parti dei potenti e dei ricchi contro la massa ignorante e diseredata. Per mezzo dei suoi preti ha benedetto i privilegi i più disgustosi, le oppressioni e gli sfruttamenti più infami.

E così lo Stato non è altro che la salvaguardia di tutti gli sfruttamenti a beneficio di un piccolo numero di fortunati privilegiati ed a detrimento delle masse popolari. Ed esso usa la forza collettiva di tutti quanti, per assicurare la felicità, la fortuna, e i privilegii di pochi, a detrimento del diritto umano di tutti gli altri. Esso è una istituzione nella quale la minoranza fa da martello mentre la maggioranza è l’incudine.

Fino alla grande Rivoluzione anche la classe borghese aveva fatto da incudine, per quanto in grado minore che non le masse popolari. Ed è proprio per questo che fu rivoluzionaria.

Sì, essa fu veramente rivoluzionaria. Essa osò ribellarsi contro tutte le autorità, divine ed umane; e mise in discussione e dio, e i re, e il papa. E odiò a preferenza la nobiltà, che occupava nello Stato un posto che era impaziente di poter occupare alla sua volta, Ma non voglio