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Chiesa, una serva, ed una serva privilegiata. Tutte le cariche militari e civili ad eccezione delle meno importanti, vennero occupate dai nobili. Essi affollarono tanto le corti dei grandi che quelle dei piccoli sovrani dell’Europa. I più grandi signorotti feudali, un tempo così liberi e tanto fieri, divennero i servitori titolari dei sovrani. Essi perdettero la loro fierezza e la loro libertà; ma non la loro arroganza; che anzi essa aumentò, dato che è la prerogativa di tutti i lacchè. Vili, striscianti e servili di fronte al sovrano, i nobili divennero ancora più insolenti coi borghesi e col popolo, e continuarono a saccheggiarlo, non più in loro nome e per diritto divino come prima, ma questa volta col permesso e in servigio dei loro padroni e con la scusa di un amore sviscerato per il bene dello stato.
Questo carattere e queste condizioni particolari della nobiltà si sono quasi integralmente conservate ancora ai nostri giorni in Germania, un paese strano davvero; che sembra avere il privilegio di immaginare le cose più belle e più nobili, per non realizzare poi che le più vergognose e le più infamanti. Ciò provano le atroci ignobili barbarie dell’ultima guerra e la formazione recentissima di questo orribile impero knouto-germanico, che senza contestazioni possibili è una minaccia alle libertà di tutti i paesi di Europa; è una sfida all’umanità tutta, lanciata dal despotismo brutale di un imperatore sbirro e guerraiolo e dalla stupida tracotante insolenza della canagliesca sua nobiltà.
Con la Riforma la borghesia fu completamente libera dalla tirannia e dalla rapina dei signorotti feudali, i quali fino ad allora erano stati banditi e predoni indipendenti e per loro interesse; si trovò invece abbandonata ad una forma diversa di tirannia, ad un metodo nuovo di saccheggio, che poi diventò consuetudinario; quello che sotto i1 nome di imposte ordinarie e straordinarie dello Stato, veniva operato dagli stessi signorotti feudali, i quali