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così mi starebbe il dovere, perchè la verità deve andare avanti a ogni cosa, e io, non essendo sincero, mi do la scure su’piedi e aggravo sempre più il mio peccato. Dunque! Dunque, ne vada qualunque cosa, io vo’dir la verità.

La mamma e i padroni mi hanno sempre voluto bene; non mi vorranno mica ammazzare! Coraggio!

E presa questa bella risoluzione, il mio timido cuoricino si sentì subito meglio.

O sentite, ragazzi; io vi raccomando di far sempre a modo de’ genitori e di obbedirli in tutto e per tutto: è la via più sicura per esser contenti; ma se disgraziatamente vi venisse fatto di trascurare alcuno di questi doveri, non mettete tempo in mezzo; buttatevi a’loro ginocchi e confessate le vostre mancanze; sicuro, il viso lieto non ve lo faranno, e qualche rimprovero ci sarà dicerto; ma apprezzeranno la vostra sincerità, e finiranno col perdonarvi. Che consolazione allora!

Bambini miei, credetelo. Dopo la gioia di sentirsi buoni e innocenti, la più grande è quella di pentirsi e d’esser perdonati. Ve lo assicuro da pulcino onorato.

Il sole s’era levato, e una fresca brezzolina autunnale aveva spazzato il cielo di tutti que’ nuvoloni che la sera avanti mi avevan messo tanto sgomento; del tempaccio della notte non era restato nulla, fuorché i fiori bagnati e le pietruzze ancor fradicie, che brillavano al sole.

Mi messi in cammino a capo basso, tutto raumiliato e con la speranza di trovar qualcuno che m’insegnasse la strada.