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tera importante, poiché con essa hanno fine le Memorie d’un Pulcino. « Gentile signora, « Come già ebbe a scriverle la mamma, partimmo per Vespignano ai primi della decorsa settimana ; e con noi venne, naturalmente il povero Oocò. Per un favore speciale ottenuto dal Capostazione potemmo tenerlo nella nostra stessa carrozza. D’altra parte, accomodato coni’ era in una soffice panierina, non dava noia a nessuno. « Poverino ! Pareva che capisse qual mèta aveva il viaggio, giacché di tanto in tanto allungava l’esile collo e diceva al cielo, agli alberi e a’ pali telegrafici che gli sfilavano rapidamente davanti: chicchirichì! oh! chicchirichì !... « Quando dopo essere scesi dal treno prendemmo la diligenza che doveva condurci proprio alla villa, la sua allegrezza si manifestò in mille modi : ora prendendo dalle mie labbra le midolline di pane che via via gli porgevo, ora alzandosi diritto e sporgendosi a dirit