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tato a pancia all’aria, pome in attesa di qualche formidabile gastigo, e dandogli un fraterno bacio di pace gli disse: — Medoro, io ti perdono ! — Voglio chiuder le mie memorie con questa parola tanto bella. A che prò seguitare a scrivere ancora! Nulla più di nuovo potrei affidare a queste carte. Mi fo vecchio, la vista mi si indebolisce e i miei chicchirichì non son più quelli d’una volta ! La cresta mia sì bella La scolorì il dolor; La voce del mio cuor Non è più quella. Consegnerò il manoscritto delle mie memorie alla signora Carolina. Oh se la mia padrona potesse imbattersi nella signora Ida Baccini ! Dicerto me le farebbe stampare, e così i bambini mi concederebbero ancora una volta il tesoro della loro simpatia !