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_ 221 — da me sola i sacconi elastici del letto della signora. Passa di lì il signorino e mi vede grondante di sudore. Ohe cosa fa! Posò su una seggiola i suoi bei libri turchini, si levò la giacchetta e in men che si dice, panf, ponf, il letto era rivoltato, rim ballinato e liscio come un biliardo. Quelli sono giovinotti! Ma la signorina Enrichetta.... — Zitto, eccola qui. Al solito ha il libro in mano! — Misi il capo fuori dello stecconato e potei veder benissimo la fanciulla. Quantunque fossero già le otto e le mancasse poco più di mezz’ora ad andare a scuola, era ancora in pantofole, col viso sudicio e i capelli arruffati. — Scaldatemi presto il latte, — disse alla Geltrude — e voi, Aurora, spolveratemi subito gli stivaletti. Ho fatto tardi stamani e debbo ripassare ancora un capitolo di storia. — E aprendo il libro, cominciò a borbottare: « Dopo aver formato, colle provincie di