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. — 196 — J» Dopo un’ora circa di questo dialogo, molte voci animate risuonavano nel magnifico giardino, e alcuni passi frettolosi si avvicinarono a noi. — È il giardiniere ! — mi sussurrò la mamma. — Piègati tutta su di me. La spalliera del mirto ci nasconde completamente. — Il mio piccolo cuore di rosa batteva in modo da spezzarsi. Ohe supremo momento fu quello ! O obbedire la mamma e rimanere Dio sa per quanto tempo nella solitudine di quel luogo, senz’altra compagnia che quella dei fiori, de’ mosconi e delle cetonie dorate o..., pensiero inebriante!, o andare a far figura nel mondo, a mostrar la mia bellezza e forse, chi sa? a esalare il mio respiro sul seno gemmato della più bella delle Regine!... Eimasi vinta, abbagliata dagli splendori del mio destino, e quando vidi brillare al sole fra le foglie del mirto, l’acciaio delle cesoie, - 197