Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/164

158 — — Ohe ne fanno ? Rubano gli uccellini e li portano a casa, dove li rinchiudono in una prigione strettissima a grosse inferriate, e dove acqua e cibo son misurati. — Orrore!... — esclamai indignato. — Aspetta a fremere ! — incalzò la signora Pinolini, la maggiore delle due lodole. — Se ti dicessi che i ragazzi si divertono a spennar vivi i poveri uccelletti, ad accecarli con un ferro rovente e spesso a ucciderli ! — Ma sono birbonate codeste! — proruppi. — O non ci sono leggi che puniscano simili delitti ! — Le leggi ì — disse la signora Panichi, la lodolina più giovane. — Le leggi, bambino mio, sono fatte dagli uomini, e gli uomini adorano.... l’arrosto di uccelli. — Capisco ! — risposi fulminato. Nessuno osò di aggiunger parola. Desinai in famiglia per l’ultima volta e, poco dopo, scambiato un tenero ba